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Le pubblicazioni e i quaderni AIVE
- prefazione del Commodoro Giorgio Balestrero -
Sin dal principio l’A.I.V.E. diede ampio spazio all’aspetto culturale dell’istituzione, oltre che a quello sportivo ed associativo.
A parte la raccolta di libri e disegni su argomenti dedicati al settore, che nel tempo hanno arricchito archivio A.I.V.E. ora custodito nella sala "Luigi Lang", presso lo Yacht Club Italiano, l'AIVE promosse a pubblico’ diversi scritti dedicati ad illustrare la storia di famosi cantieri italiani, di formule di stazza e classi.
Ricordo in particolare quella sui Cantieri Navali Costaguta redatta da Franco Belloni e Gianni Magnano e sui Cantieri Navali Baglietto, sempre di Belloni.
Nel 1997 Franco Giorgetti fu incaricato di realizzare, fruendo di ampia bibliografia, una corposa sintesi della classe Dodici Metri S.I. Fece seguito nel 2000, con la consulenza dei consiglieri Raffaele Solari e Luigi Lang. la traduzione di un testo di John Lammerst van Buren dedicato agli Otto Metri.
Nel 2002, per la decima ricorrenza del Trofeo Luigi Durand de la Penne, realizzai un libretto intitolato "... dieci...", contenente la storia dell'evento e le foto delle prime prove.
Un'altra pubblicazione, auspicata da Donna Fernanda Giulini, nasce nel 2004 in occasione di una regata dedicata alla classe A, svoltasi al Forte dei Marmi e curata dall’AIVE. Del testo tecnico se ne occupo' ancora Franco Belloni, con interventi della Giulini, di Gianni Loffredo, Lorenzo Corsini e miei.
In seguito, con l'incarico di realizzare una serie di quaderni dedicati a barche famose, si arrivo' a pubblicare una decina di titoli, con la tradizionale copertina verde, stampati gratuitamente presso la Tipografia dell’Accademia Navale. I libretti furono distribuiti sia ai soci, che, in misura maggiore, ai referenti delle imbarcazioni in oggetto .
Queste sono le pubblicazioni A.I.V.E. che ricordo....... oltre ad una riguardante Carlo Sciarrellii, che purtroppo non ho più, molto esaustiva e che certamente è presente nell’archivio ....
L’auspicio ? Che si continui questa primigenia ispirazione culturale, come appare dai propositi e magari qualche socio di buona volontà, raccolga il testimone e contribuisca, come è giusto che sia.
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