Bona, disegnata da Vincenzo Vittorio Baglietto su commissione del Duca di Genova, fu varata nel 1934 presso il cantiere Baglietto di Varazze alla presenza di R.A.R. il Duca di Ancona e della Principessa Bona di Savoia Genova. Costruita per essere molto veloce, con fasciame in mogano e chiglia anch'essa in mogano per ottenere maggiore leggerezza, ha regatato per due anni senza ottenere particolari risultati.
Nel 1936, con il nuovo armatore Harald Rosasco, Bona ottenne una serie impressionante di successi vincendo in totale 35 regate su 49. Una targa in pozzetto ricorda: “Bona, 8 Metri Stazza Internazionale. 1936: 13 regate, 12 primi, 1 secondo. 1937: 17 primi, 6 secondi, Coppa d’Italia, Coppa Re Imperatore, Coppa Duca degli Abruzzi, Coppa Duca D’Aosta. 1938: 10 regate, 6 primi, 3 secondi, Coppa di Francia, Coppa Duca degli Abruzzi”.
Un palmares che colloca Bona (I-16) tra gli yacht da regata più vittoriosi del Novecento e l’8 Metri più conosciuto della sua epoca.
Nel 1937 e 1938 ancora successi culminati con la straordinaria vittoria alla Coppa di Francia battendo in cinque regate su cinque la rivale France.
Continuò a regatare e a vincere fino agli anni '50 poi subì diverse traversie tra cui la trasformazione in barca da crociera. Fortunatamente nel 1999 l'attuale armatore ne avvia il restauro integrale presso il cantiere Lavazza di Trebbia per riportarla alle forme originali e nella stazza degli 8 Metri S.I.
I lavori di restauro del "Bona" hanno comportato uno smontaggio quasi totale dello scafo, costruito con fasciame in mogano da 22 mm, per rimuovere 27 centimetri di bordo libero, aggiunti durante un precedente restauro e per ricostruire l'85% dell'ossatura flessibile (utilizzando solo chiodi di rame ribaditi a mano) e il 10% di quella rigida, tenuta in posizione da chiodatura in bronzo silicio. Il 95% del fasciame originale è stato recuperato grazie ad un'estesa operazione di rinvergatura, consistente nell'inserire listelli di mogano opportunamente sagomati ed incollati all'interno dei comenti, al fine di evitare infiltrazioni d'acqua in sentina. Sono stati rifatti tutti i madieri, in acciaio inox, i bagli in pino d'Oregon, e tutti i comenti inferiori, mentre sono stati mantenuti quelli superiori. La coperta è stata realizzata in doghe di spruce, con viteria in ottone coperta da tappini dello stesso materiale delle doghe, senza compensato sottostante. La supervisione dei lavori è stata affidata all'architetto Umberto Tagliavini, dell'omonimo studio di Santa Margherita mentre il varo ha avuto luogo il 28 maggio 2000, in tempo per poter partecipare al Campionato del Mondo degli 8 metri a Porto S.Stefano che vince trionfando.
Negli anni Duemila ha vinto alcuni Mondiali di classe e la Coupe Cartier. Nel 2009 e 2010 ha vinto il Portofino Rolex Trophy.
Nel settembre 2023 si svolge a Genova, presso lo Y.C.I., il Campionato Mondiale degli 8 Metri SI. E' un evento straordinario che ha visto la partecipazione di barche moderne ed antiche, ma tra tutte le imbarcazioni in competizione il Bona ha conquistato la scena grazie alle sue splendide regate e dimostrando il fascino intramontabile delle barche storiche.
Bona ITA16 ha conquistato il titolo di Campione del Mondo Neptune Cup, aggiudicandosi anche la Sira Cup, categoria dove sono presenti anche barche con tecnologie più moderne di Bona. La sua abilità di navigazione, grazie ad un equipaggio del calibro di Tiziano Nava e Flavio Favini, combinata con l’eleganza di un’epoca passata, ha catturato l’attenzione di tutti gli appassionati di vela presenti a Genova. Ma le vittorie di Bona ITA16 non si sono fermate qui. La barca ha anche conquistato la Generations Cup, che premia il miglior punteggio complessivo dell’intero campionato mondiale, dimostrando la sua superiorità in tutte le condizioni di gara.