A.I.V.E.
   
   
       

Betelgeuse

                   
       


       
YACHT del 1967 - nella categoria di riferimento A.I.V.E. "CLASSICO"
ARMO: Sloop
BANDIERA: Italiana    -   N. velico: ITA 4812
ASSOCIAZIONE DI APPARTENENZA:     -
       
   
Progettista: John Illingworth
   
 Lunghezza fuori tutto: 9.10m
Anno di progetto: 1966
 Lunghezza in coperta: 9.10m
CANTIERE DI Costruzione: ALPA, Offanengo (CR)
 Lunghezza al galleggiamento: 6.70m
Anno di varo: 1967
 Larghezza massima:2,70m
Materiale    scafo:Vetroresina
 Dislocamento: 3.9ton
Materiale albero e boma: Aluminio
 Immersione: 1.60m
Restauri:          

Superficie velica: 32.4mq
   
   

Piani e disegni: Piano velico - Piano interni -
   

   
       
       
   

Betelgeuse e' disegnata da John Illingworth, il progettista inglese che qualche anno prima aveva concepito il “Gipsy Moth IV”, il due alberi che con Francis Chichester circumnavigo' il mondo in 226 giorni doppiando tutti i capi storici. Nasce nei capannoni del cantiere ALPA, di Offanengo, nella pianura vicino a Cremona, un cantiere che verra' diretto da Adolfo Soldini, il papà del navigatore Giovanni.

L'Alpa 9 ha un disegno molto classico, come spesso le barche progettate da inglesi. Basti infatti dire che la chiglia è piuttosto lunga, con il timone alla fine di essa e con la barra che esce a metà lunghezza del pomzzetto. Anche le sezioni trasversali parlano chiaro, perché sono parecchio stellate, come usavano allora gli inglesi. La barca dunque è stretta al galleggiamento e affida la sua stabilità non alla forma, ma alla zavorra. Oltre a questo non vanno dimenticati gli slanci di prora e di poppa, piuttosto notevoli, insieme allo specchio di poppa inclinato in fuori, nella parte alta. E' una imbarcazione progettata per venti medio-forti e per mare molto mosso, condizioni nelle quali rende parecchio, però con notevole fatica per il timoniere, data la posizione della pala del timone, all'uscita poppiera del bulbo.

Nel 1969 Betelgeuse, al timone del mitico capitano Piero Napp e con una "ciurma" formata dalla moglie, Aldo Vidulich e Umberto Rizzi, trionfa su 51 imbarcazioni nella prima pionieristica edizione della Barcolana. (vedi disegno di Davide Besana)

               

Dopo aver caratterizzato altre edizioni della “Barcolana” e regate collaterali Betelgeuse esce di scena, cambia persino nome, resta a lungo ormeggiata in uno scorcio del Circolo Canottieri Trieste e utilizzata solo per qualche rara escursione tra il Golfo e la Croazia.

Finalmente negli anni 2000, viene trovata da Fabrizio De Marco che l’ha ricompra e con impegno e passione la fa splendere di nuova luce. Betelgeuse ritrova il suo nome, viene riportata a nuova vita con sapienti restauri e riprende a regatare con un nuovo skipper Federico Stopani, un veterano della vela.

La Betelgeuse rappresenta la Storia della Barcolana. A livello regionale è una barca famosa» commenta De Marco. «La sensazione di fare nuovamente regate nella classe "Classic", quella dedicata esclusivamente a imbarcazioni di legno, è meravigliosa. La gente ogni tanto chiede se la barca è proprio quella del 1969. Poter rispondere di sì è un onore».